04/11/2025

Nel mondo dello sviluppo, la scelta del linguaggio non è mai solo una questione tecnica.
È una dichiarazione di intenti.
Racconta come pensi, come progetti, e che tipo di software vuoi costruire.
Quando abbiamo iniziato a progettare l’ecosistema Arkemis — con più app, più brand e decine di integrazioni — avevamo un obiettivo preciso: creare qualcosa che fosse stabile, scalabile e umano da mantenere nel tempo.
Ed è lì che abbiamo scelto Elixir.
Elixir è costruito sopra la Erlang VM (BEAM) — la stessa che da decenni alimenta sistemi di telecomunicazioni, chat, e servizi dove il downtime non è un’opzione.
Significa che Elixir nasce con una promessa implicita:
“Se deve restare acceso 24/7, posso farlo io.”
Per noi, che gestiamo piattaforme multi-brand e sistemi che collegano app, API e automazioni in tempo reale, questa non era una caratteristica secondaria.
Era la base.
Ogni volta che un utente carica una foto, redime un premio o aggiorna un dato nel nostro backend, non stai parlando con un singolo server bloccato in attesa di risposte.
Stai parlando con migliaia di processi leggeri, che nascono, lavorano e muoiono in parallelo — in totale autonomia.
Elixir non gestisce la concorrenza come un problema.
La tratta come un linguaggio nativo: ogni richiesta è un processo isolato, supervisionato e riavviato in modo sicuro in caso di errore.
Questo significa scalabilità vera.
E soprattutto: nessun incubo di race conditions.
Elixir è funzionale, ma non accademico.
Ti obbliga a pensare al flusso dei dati, non allo stato che cambia.
Ti spinge a scrivere funzioni pure, prevedibili, testabili.
Il risultato?
Per noi è stato un cambio di mentalità: scrivere codice non per farlo “funzionare subito”, ma per farlo durare a lungo.
Su Elixir abbiamo costruito Arke, il nostro framework open-source che ci permette di modellare entità, flussi e relazioni tra sistemi in modo dinamico.
È il cuore dei nostri progetti, e ci consente di creare nuove applicazioni in tempi rapidissimi, senza sacrificare qualità o scalabilità.
Grazie a Phoenix (il web framework di Elixir) e Ecto (ORM e layer dati), abbiamo una stack coerente, robusta e performante — capace di gestire tanto un microservizio quanto un’intera piattaforma.
Uno dei nostri mantra è: “build fast, sleep well.”
Con Elixir possiamo farlo davvero.
Ogni release è stabile.
Ogni crash è isolato.
E ogni nuova feature si inserisce in un sistema che non collassa al primo errore.
Il bello è che, nonostante la potenza, scrivere in Elixir è piacevole: la sintassi è leggibile, i tool di debugging sono chiari e la community è tra le più mature e collaborative del panorama open-source.
Alla fine, Elixir rispecchia il nostro modo di vedere la tecnologia:
affidabile, elegante e costruita per le persone.
Non abbiamo scelto il linguaggio “più trendy”, ma quello che ci permette di crescere senza perdere la nostra filosofia:
Abbiamo scelto Elixir perché vogliamo che il nostro software sia come la nostra community:
resiliente, scalabile e piena di processi che cooperano in armonia.
🧪 Elixir non è solo il linguaggio con cui costruiamo.
È il modo in cui pensiamo la tecnologia.
E il modo in cui continueremo a costruire l’ecosistema Arkemis.