02/11/2025

Ogni community tech ha il suo simbolo.
Noi abbiamo scelto di non prendere un razzo, un robot o un’icona troppo seria.
Abbiamo scelto una paperella.
Si chiama Archie ed è molto più di una paperella di gomma messa lì per fare simpatia: è il modo in cui vogliamo vivere lo sviluppo software — con curiosità, con disciplina, ma senza prenderci troppo sul serio.
Perché sì: puoi costruire cose complesse e divertirti allo stesso tempo.
Perché nella cultura dev la paperella è già un personaggio.
Il famoso rubber duck debugging nasce da lì: spieghi il problema alla papera e, mentre lo racconti, ti accorgi di dove stavi sbagliando.
Archie è esattamente questo:
È la mascotte di chi non va in panico alla prima eccezione, ma si ferma e ragiona.
1. Crescita continua
Archie non è “finita”: è in evoluzione come noi. Ogni release, ogni articolo, ogni feature nuova è un passo avanti. Siamo dev: restare fermi non è contemplato.
2. Spiegare per capire
Se riesci a spiegarlo alla paperella… lo hai capito davvero. Archie celebra le persone che condividono, che documentano, che fanno mentoring.
3. Community sopra l’ego
Archie non giudica, non fa gatekeeping, non fa “io so tutto”. È lì per chi sta iniziando e per chi è senior ma sa di poter imparare ancora. È la nostra forma di “entra, siediti, racconta cosa stai costruendo”.
4. Leggerezza professionale
Siamo seri su quello che facciamo, non su come ci vestiamo per farlo. Possiamo parlare di CI/CD, architetture distribuite e naming dei componenti… con una papera in mano. Anzi: è meglio.
La paperella è anche un promemoria visivo: costruiamo cose utili, non solo complicate.
È il nostro modo di dire: “il software è per le persone”. Sempre.
Vogliamo che, col tempo, chi vede la paperella pensi subito:
“qui si cresce insieme”.
Adesso tocca a voi.
Usate Archie quando spiegate qualcosa, quando pubblicate una risorsa, quando raccontate un dietro le quinte.
È il volto gentile della parte più bella del nostro lavoro: imparare e condividere.
🦆 Benvenuta Archie.
Sarà lei a ricordarci che anche il codice più serio nasce sempre da una buona chiacchierata.