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🧭 Guida All-In-One per l’Indicizzazione: SEO, AIO, GEO, Traffico e Strategia per SaaS & Prodotti Digitali

12/12/2025

hero_seo_aio_geo

Indicizzare un sito oggi non significa più pensare solo a Google.

Il modo in cui i contenuti vengono scoperti, classificati e riutilizzati sta cambiando rapidamente.

Non esiste più solo la “SEO tradizionale”: oggi convivono tre livelli di indicizzazione che lavorano insieme ma seguono logiche diverse.

🔎 SEO, AIO, GEO — cosa cambia davvero?

SEO (Search Engine Optimization)

La SEO è l’insieme delle pratiche che aiutano un sito a essere compreso e posizionato nei motori di ricerca tradizionali: Google, Bing, Yahoo.

Si basa principalmente su:

  • struttura dei contenuti
  • meta tag
  • crawling & indexing
  • performance e web vitals
  • link interni ed esterni

👉 È il livello storico dell’indicizzazione.

🤖 AIO (AI Optimization)

È l’ottimizzazione per i modelli di intelligenza artificiale come ChatGPT, Perplexity, Gemini.

Queste AI non mostrano una SERP:

riassumono il web

estraggono risposte dirette

usano fonti autorevoli e ben strutturate

Serve quindi:

  • contenuti molto chiari, modulari, estratti facilmente
  • dati strutturati (Schema.org)
  • meta tag completi
  • pagine veloci e leggibili
  • sezioni how-to, checklist e snippet (ideali per l’estrazione)
  • coerenza semantica

👉 Se il tuo contenuto è “machine-friendly”, diventa una fonte per i modelli AI.

🌍 GEO (Generative Engine Optimization)

È l’evoluzione della SEO per i motori generativi come Perplexity e gli AI Engines emergenti.

Qui non si parla più solo di rank, ma di probabilità che un contenuto venga citato, riassunto o linkato in una risposta generata.

Conta:

  • autorevolezza del dominio
  • chiarezza dei titoli
  • presenza di esempi concreti
  • markup Schema.org per identificare correttamente il contenuto
  • aggiornamento costante
  • segnali di traffico reale

👉 La domanda chiave diventa:

“La tua pagina è utile come riferimento in una risposta AI?”

🎯 Cosa serve oggi per indicizzare un sito su SEO + AIO + GEO

Questa guida raccoglie tutti questi elementi in un formato semplice, diretto e preciso.

1️⃣ Imposta una struttura chiara: H1, H2, H3

La leggibilità viene prima di tutto.

Come organizzare correttamente i titoli:

  • H1 → uno solo per pagina: contiene la keyword principale.
  • H2 → macro sezioni: definiscono la struttura logica del contenuto.
  • H3 → dettagli, esempi, approfondimenti
  • Evita salti: niente H1 → H4.

Perché è fondamentale:

  • Google capisce meglio l’argomento
  • Le AI estraggono più facilmente contesto e snippet
  • Migliora accessibilità e UX

2️⃣ Meta tag & Open Graph

I meta tag sono informazioni nel <head> che spiegano ai motori:

  • di cosa parla la pagina
  • come mostrarla nei risultati e nelle anteprime social
  • quale immagine associare
  • come classificare il contenuto

I meta tag classici:

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Gli Open Graph:

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Perché sono importanti:

  • aumentano il CTR
  • rendono il contenuto condivisibile
  • aiutano le AI a interpretarlo in modo corretto

3️⃣ Dati strutturati (Schema.org)

Le AI vogliono sapere esattamente che tipo di contenuto stanno leggendo.

Esempio in JSON-LD:

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Strumenti:

4️⃣ Performance & Web Vitals

Un sito lento viene penalizzato sia dalla SEO tradizionale che dai motori AI.

Web Vitals principali:

  • LCP – velocità di caricamento
  • INP/FID – interattività
  • CLS – stabilità visiva
  • TTFB – risposta del server

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Strumenti:

5️⃣ Contenuti chiari, consistenti, indicizzabili

Google e le AI cercano la stessa cosa: chiarezza.

Regole fondamentali:

  • paragrafi brevi
  • titoli esplicativi
  • esempi concreti
  • zero keyword stuffing
  • checklist, tabelle, snippet

Più un contenuto è “riutilizzabile”, più è probabile che le AI lo includano.

6️⃣​ Sitemap, robots.txt & file fondamentali (favicon, manifest, canonical)

Sitemap XML

È la mappa del sito: aiuta Google e le AI a scoprire ogni pagina rilevante.

Deve essere aggiornata, leggibile e inviata alla Google Search Console.

robots.txt

Il primo file letto dai crawler: indica cosa possono visitare e dove trovare la sitemap.

Una configurazione errata può bloccare l’intero sito.

Favicon, Canonical & Manifest

Piccoli file che migliorano identità, chiarezza e interpretazione del sito:

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7️⃣​​​ llms.txt (o ai.txt)

Questo file è ancora “unofficial standard”, ma diversi motori AI e startup che operano nel retrieval lo stanno già supportando.

Cos’è?

Un file pensato per indicare agli LLM:

  • quali sezioni del sito possono usare come fonte
  • quali contenuti non devono essere copiati / riutilizzati
  • come attribuire correttamente la citazione
  • quali endpoint evitare
  • dove trovare una sitemap dedicata ai contenuti AI-ready

È l’equivalente moderno del robots.txt, ma per le AI.

📄 Esempio di llms.txt

jsx

8️⃣​​ AI Sitemap (ai-sitemap.xml)

La sitemap tradizionale va benissimo per i motori di ricerca…

ma per le AI può essere utile una sitemap specifica che contenga:

  • contenuti più strutturati
  • pagine lunghe, complete, evergreen
  • FAQ, guide, how-to
  • risorse che vuoi favorire nelle risposte

📄 Esempio di ai-sitemap.xml

jsx

9️⃣​​ Contenuti con valore “estrattivo”

Per GEO, funzionano molto meglio:

  • tabelle
  • checklist
  • confronti
  • esempi reali
  • snippet di codice
  • definizioni brevi e isolate
  • FAQ

Le AI apprezzano contenuti che possono ri-assemblare facilmente.

📈 Bonus: Come muovere il traffico (SEO non basta più)

Un sito senza traffico → viene analizzato peggio.

È controintuitivo, ma è così: sia i motori di ricerca che gli AI engines utilizzano il traffico come segnale di:

  • interesse reale
  • utilità del contenuto
  • autorevolezza del dominio

Più persone visitano una pagina, più Google e le AI la interpretano come un punto di riferimento.

È il motivo per cui due articoli simili, ma con volumi di traffico diversi, possono ottenere risultati completamente diversi nelle SERP e nelle risposte AI.

🔥 Le fonti di traffico che contano davvero

Social organici

I social non servono solo a “condividere il link”: portano segnali freschi e costanti.

  • LinkedIn → perfetto per contenuti B2B, tech, community dev.
  • Instagram e TikTok → funzionano per brand awareness e storytelling.
  • X (Twitter) → efficace per pensieri brevi, devlog, aggiornamenti AI.

Il vantaggio del social organico è semplice:

→ ti dà lo slancio iniziale quando Google non ti conosce ancora.

→ aiuta gli AI engines a trovare il contenuto rapidamente.

Un buon contenuto condiviso nel posto giusto può generare più “segnali” in 24 ore che un mese di SEO passiva.

Ads (anche micro-budget)

Non servono budget enormi: bastano 5–10€ al giorno per accelerare il ciclo di indicizzazione.

L’effetto non è solo in termini di click. Google e gli AI engines osservano:

  • il comportamento degli utenti
  • il tasso di interazione
  • il tempo passato sulla pagina
  • la percentuale di ritorno

Community & partnership

Le community sono tra le fonti di traffico più “sane”, perché portano utenti interessati davvero al contenuto.

Le migliori leve:

  • newsletter interne o esterne
  • collaborazioni tra brand affini
  • cross-posting tra più piattaforme
  • community Discord (come Arkemis 👋)

Perché funziona così bene?

Perché il traffico da community:

  • interagisce di più
  • legge più a lungo
  • torna più spesso
  • ha una qualità che i motori valutano molto positivamente

È il tipo di traffico che migliora veramente la reputazione di un dominio.

🚀 Conclusione

Ottimizzare un sito oggi significa parlare due lingue:

  • quella dei motori di ricerca
  • quella delle AI

Non servono hack: serve struttura, chiarezza, performance e un minimo di strategia nel far circolare i contenuti.

Una buona SEO è come un buon progetto software: pulito, leggibile e migliorato poco alla volta.

Se vuoi costruire un sito che cresce davvero, inizia da qui: ordina la struttura, misura tutto, scrivi contenuti chiari e porta traffico reale sopra ciò che crei.

👉 Se vuoi monitorare le analytics del tuo sito ma Google Analytics ti sembra troppo complesso, ti consigliamo Umami

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